domenica 23 settembre 2018

ECG

E sento tremare le ossa quando penso alla lontananza.
La distanza fra noi non dovrebbe mai superare il limite di sicurezza.
Tre anni lunghi e complicati.
Tre anni di giravolte e montagne russe.
Sei i miei dubbi e le mie certezze.
Sei il mio appiglio e la mancata presa.
Amo l’uomo che appare ed il bambino che conservi.
Riparo per il mio corpo, custode dei miei sentimenti.
Abbasso la guardia, trattengo il respiro, sposto l’orizzonte e trovo Te.
Impreparata alla tua assenza, percepisco vento freddo a spostare le fila.
Aspetto il tepore, aspetto le mani. Prendimi con te e non lasciarmi.

venerdì 31 agosto 2018

La solitudine impone riflessione.
Sfrutto la condizione.
Chiedo appello alla mia mente, al mio corpo.
Convoco la mia Anima.
Intelletto in prima fila.
Pondero le circostanze trovando illogico ogni presupposto.
La libertà come requisito.
La condivisione come compromesso.
Esclamazione di stupore e sostituzione di un Acronimo.
Realtà malagevole.
Fuoco debole.
Toni alti ed orecchie chiuse.
Non rincorro, assenza di Polmoni.
Trova un modo.
Riacquista le tue forze, tieni ferma la presa.
Sto cadendo.



lunedì 22 agosto 2016

Poesia Africana

“Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro
soltanto quello che i più non hanno,
Ti auguro tempo, per
divertirti e per ridere; se lo impiegherei bene, potrai
ricavarne qualcosa.
Ti auguro tempo, per il tuo Fare e il tuo Pensare,
non solo per te stesso,
ma anche per donarlo agli altri.
Ti auguro tempo, non per affrettarti e
correre, ma tempo per essere contento.
Ti auguro tempo, non solo soltanto per trascorrerlo,
ti auguro tempo perché te ne resti: tempo per stupirti
e tempo per fidarti e non soltanto per guardarlo sull'orologio.
Ti auguro tempo per toccare le stelle e tempo per crescere , e maturare.
Ti auguro tempo, per sperare nuovamente e per amare.
Non ha più senso rimandare.
Ti auguro tempo per trovare te stesso,
per vivere ogni giorno, ogni tua ora come un dono.
Ti auguro tempo anche per perdonare.
Ti auguro di avere tempo, tempo per la vita “.

lunedì 20 giugno 2016

Seduta tra la folla

Il blu. Quello intenso, inchiostro cobalto e mare profondo.
Il colore che ho sempre preferito ti ricoprisse.
La testa confusa, pensieri e capelli.
Gli occhi. Smarriti nello spazio; incontro fugace.
Svincolo immediato. Paura di passare al setaccio.
Poca voglia di giustificarsi.
Remore e piacere di non discuterne.
Piramide.
Lama fredda immersa in sangue caldo.
Passi veloci come una fuga al rallentatore.
Indifferenza dichiarata.
Bugia.
Gli occhi che si incontrano tra la folla, fanno l'amore e non lo sanno.
Gli occhi che sfuggono agli occhi, si amano da lontano e lo sanno.
Non lo ammetteranno ma loro, loro si vedranno.

venerdì 13 maggio 2016

Sei una melodia ma non sei la musica

Il tempo rallentato. Uno sguardo veloce, sfuggente, ma nell'aria presente.
La testa rivolta al mondo, gli occhi distratti in apparenza.
Incrociati gli attimi, superati i tremolii, rimane l'amaro e il salato.
Ripercorro le mie strade. Quella via conosciuta e volutamente dimenticata.
La mente non dimentica, la mente archivia.
I tuoi passi vanno senza alcuno sforzo.
Partenza e colpo di pistola.
Traguardo tagliato col petto e volato via.
In quel posto in fondo a me il mondo è congelato.
Amicizie e appartenenza, patti di sangue e bambini a guardare.
Bevi le tue certezze, ubriacati delle tue convinzioni; quelle sono facili da digerire ed annientano la "cattiva" con crudele facilità.
Quel giorno, quando il mondo girerà nello stesso verso di un Carillon, ascoltandone la musica comprenderai che hai spinto e spento. Ma non hai mai capito da dove provenissero le note.
Stonature perfette come l'attimo che fu.
Trappole cucite con aghi di finto zucchero.
Il Galantuomo risolverà, apprezzerò il vento soffiare ed il mare brillare. Avrò il cuore calmo, ti chiuderò al suo interno, sentirò tuonare.
Ora batti piano per non affaticare, sei una melodia ma non sei la musica.

venerdì 28 agosto 2015

Picture

Guardo al nuovo con i soliti occhi.
Grandi, sgranati, curiosi e allegri.
Nelle pagine già scritte scovo certezze.
Nelle pagine da scrivere improvviso i tempi.
Scatto donato al tuo pubblico.
Volti sposati fra loro, manichini perfetti.
Iride immortalato e labbra aperte al soffio.
Corpo pesante ed appesantito.
Ti riconosco per l'essenza e non per l'immagine.
Ti ricordo per ciò che hai dato e sottratto.
Ti sorrido con bocca serrata.
Avverto fastidio ed alterno disgusto.
Collisione di tempi.
Retrocessione.
Il bianco in  contrasto con il castano del corpo ed il nero dell'anima.
Non sei dipendenza, non sei beneficio, non Sei.
Sei stato ricordo, sei stato malessere, sei stato ma non sei.
Non rimane. E' uno sciame di luce bianca quasi spenta.
Come un libro letto e adagiato sul comò.
Come un film visto e la grande scatola spenta.
Come un abito indossato ed ora fuori misura.
Come una nota stonata.
Come aria gelida in volto.
Come tutto quello che colpisce, abbatte ma non annienta.

martedì 16 giugno 2015

Edonè

Ti guardi.
Riflesso acceso.
Guance arrossate.
Fronte Bagnata.
Il respiro,lui accelera.
Il battito, lui galoppa.
Pelle disegnata da Lapis dal tratto invisibile.
Scandisco la mia vita come farebbero quelle lancette.
Torno all'inizio e ripasso dalla fine.
Ignoro l'errore.
Assecondo l'istinto.
L'esperienza, fallisce il suo insegnamento.
L'irresponsabile trionfa.
Lo porto in giro come Patrone della sua città.
Le passioni arginano.
La mia libertà governa.
Resto Edonè.
Sono Edonè.